2024/02/24

Dentro di te tutta la medicina - Arnau de Tera


Dimmi quanto peso carichi di esperienze non guarite

e ti mostrerò la ragione dei tuoi dolori alla schiena.

Dimmi quanti pensieri negativi hai ogni giorno

e ti mostrerò la ragione del tuo cattivo umore e della tua emicrania.

Dimmi da quanto tempo non cammini per la montagna

e ti mostrerò perché ti senti scoraggiata e stanca.

Dimmi qual è l'ultima volta che hai visto sorgere il sole di mattina

e ti dirò perché le notti si fanno così lunghe.

Dimmi da quanto tempo non ascolti la tua anima,

e ti dirò perché di te stessa ti senti disconnessa.

Dimmi quanto tempo passi davanti a uno schermo,

e ti dirò perché hai perso e non trovi la tua magia.

Dimmi perché hai tanto bisogno di sentirti accettata dagli altri,

e ti dirò perché ti senti così decaduta e svalutata.

Parlami di tutte le tue emozioni, disturbi e ferite,

e troveremo dentro di te tutta la medicina.

Arnau de Tera

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Dentro di te tutta la medicina - Arnau de Tera - su Andare-Oltre.com

Arnau (Barcellona) guidato dalla voce della sua anima , decide di rompere con tutto ciò che era stata la sua vita, iniziando un percorso verso la conoscenza di sé. 

Da quel momento si ritira nel cuore delle montagne, in comunione con il silenzio e la natura ; Lì si riunisce con la passione della sua esistenza, la poesia; e iniziò a comporre messaggi motivanti, profondi e stimolanti di grande valore spirituale , basati sulla propria esperienza,
rivolti a tutti quegli esseri che decidono di intraprendere la strada del ritorno all'essenza dell'essere e al vero significato della propria esistenza. (i suoi libri

 

"Sono il primo ad imparare, perché è lo spirito che parla attraverso di me; Tutto quello che condivido lo dico sempre prima a me stesso e, poiché è medicina per la mia anima, sento che dovrebbe essere medicina anche per l'anima di tutti gli altri. 

Arnau de Tera  (dal suo sito, la sua storia in spagnolo e le sue poesie) 


*§* 



Altro sul tema salute e poesia  su Andare-Oltre:

L'animale che vive con te, non ti ammala. Ti guarisce.

La Nuova Medicina del Dott. Hamer

Far camminare un bimbo è cosa semplice - Alda Merini



2024/02/19

Non è solo chi è solo ma chi si sente solo. La dipendenza affettiva.

 

* Ridurre la dipendenza affettiva e sociale, ridurre la dipendenza anche da se stessi, o meglio, sanare l'intricato nodo di timori, paure e insicurezze che portano ad adagiarsi sulla presenza di una altra persona o di più persone.

* Conoscersi sempre meglio per conquistare la propria individualità e ricchezza interiore; 

* dopo aver creato una splendida amicizia con il proprio Sé, dopo essere riusciti a star bene in nostra compagnia,
non si dipenderà in modo eccessivo da nessuno se non per quella dipendenza necessaria e naturale, non si avrà timore di chiedere aiuto e di aprirsi  in modo equilibrato all'esterno, non si soffrirà di solitudine e non si dipenderà neppure da noi stessi (non più schiavi dei nostri pensieri contorti e corrosivi e delle nostre emozioni forvianti) 

 4 aspetti della Dipendenza : 

- Fare amicizia con noi stessi 

- Ridurre la dipendenza affettiva 

- Ridurre la dipendenza sociale 

Evitare l'indipendenza nevrotica.

 

Quando nella vita c'è molta dipendenza, c'è poca vita.

 

Ridurre la dipendenza affettiva

Ognuno di noi indistintamente, prima o poi, si trova davanti a questi  due sentimenti non piacevoli:

- il senso di solitudine esistenziale, ovvero la sensazione di essere una persona sola nel mondo e nell'universo. 

- il senso d'insicurezza, ovvero la sensazione che s'avverte quando si pensa all'incerto futuro, o quando si è soli.

Queste sono due sensazioni naturalissime. 

Ma le persone che rifuggono da se stesse e da questo moto di ansia ed insicurezza, fanno coincidere il turbamento che ne deriva al senso di solitudine. Come risolvono? Cercando e trovando persone che gli diano compagnia, affetto e sicurezza.

DA QUI NASCE LA DIPENDENZA AFFETTIVA,

un modo di sfuggire al senso di solitudine ed insicurezza che tutti proviamo. 

Per tutti noi è normale aver bisogno di affetto e sicurezza. Trovare persone che ci aiutino a soddisfare questi nostri due bisogni è un processo intimo normalissimo. 

Quando questo bisogno di affetto e sicurezza diventa esasperato, però, diventiamo troppo dipendenti. La dipendenza - su Andare-Oltre.com

La dipendenza affettiva è un problema che riguarda molte persone. Si tratta di un bisogno eccessivo di ricevere amore, attenzione e riconoscimento dagli altri, soprattutto dalle persone a cui siamo legati, che nasce da una scarsa autostima e da una paura di essere abbandonati o rifiutati.


 COME SI MANIFESTA QUESTA ECCESSIVA DIPENDENZA? 

chi ne soffre tende a:

- Sottomettersi alle volontà e alle aspettative degli altri, anche a costo di rinunciare ai propri desideri e bisogni.

- Evitare i conflitti e le discussioni, per paura di perdere l'affetto o l'approvazione degli altri.

- Cercare costantemente conferme e rassicurazioni, per sentirsi amati e accettati.

- Avere difficoltà a esprimere le proprie emozioni e opinioni, per non rischiare di essere criticati o giudicati.

- Isolarsi dagli altri interessi e relazioni per dedicarsi esclusivamente alla persona da cui si è dipendenti.

-  Cerchiamo sempre di accontentarle, evitiamo di fare o dire cose che non approverebbero, evitiamo di dar loro dispiaceri e di contraddirle.. Evitiamo in continuazione così siamo sicuri di non perderle. 


MA COSA PERDIAMO QUANDO CI RITROVIAMO AD ESSERE ECCESSIVAMENTE DIPENDENTI da qualcuno o da qualcosa? 

perdiamo la nostra libertà e la nostra identità. Non possiamo esprimere i nostri veri sentimenti e le nostre potenzialità. Questo ci rende infelici e frustrati. 

"Che strani siamo! A VOLTE PER COMPRARE UN RUBINO VENDIAMO LA NOSTRA COLLANA DI DIAMANTI"

Il senso esistenziale e il senso d'insicurezza non si possono eliminare.

Puoi avere un partner che ti ama tantissimo; puoi circondarti di molti ottimi amici che ti vogliono bene, ma avrai sempre nella mente la sensazione d'insicurezza e la sensazione di essere una persona sola: sola nel mondo, sola nell'universo.  

Forse anche, come tanti altri, non riesci a convivere con il senso di solitudine esistenziale e il senso d'insicurezza.

E così cerchi persone

che ti diano sicurezza, compagnia, affetto, che ti comprendano, ti apprezzino e ti amino, che ti aiutino ad affrontare le piccole e grandi avversità della vita e che ti illudano di essere meno solo.

Si cade in errore. 
Il senso di solitudine esistenziale e il senso d'insicurezza non si possono eliminare ed è inutile cercare di non sentirli usando mille artifizi mentali o stando sempre in compagnia. Dobbiamo soltanto accettarli. Dobbiamo imparare a liberare il nostro Io e a seguire la nostra felicità senza paura.

Spesso si rimanda la felicità a quando si riuscirà a trovare una persona adatta a noi, che ci riempia di affetto e che sia sempre presente per noi e per aiutarci a risolvere i nostri problemi; 

rimandiamo e ci sentiamo soli non rendendoci conto che quella persona già c'è! 

Siamo noi stessi. SEI TU. 

Accetta serenamente la tua solitudine! Soltanto in questo modo non ti sentirai più una persona sola.

In noi sono già presenti tutte le qualità che ricerchiamo in altri ma le teniamo dentro, confuse tra quel groviglio di paure, di ansie e di preoccupazioni presente e persistente in noi. 
 Solo tu puoi darti tutta la felicità e la compagnia sincera che desideri, sarai felice quando dipanerai quel groviglio di insicurezze e paure. 

Ovviamente il contributo dei tuoi cari, degli affetti, degli amici e di un partner molto presente emotivamente sono importanti, possono aumentare la tua felicità e ti riempiono; Ma ..

.. "NESSUNO PUÒ ESSER FATTO FELICE DA NESSUNO 
SE PRIMA NON SI È FATTO FELICE DA SOLO."

 Certamente avere qualcuno che ti sostiene in ogni momento, una spalla su cui piangere, chi ti aiuta a prevenire gli errori e che lenisce le ferite, un rifugio, un porto sicuro, una persona che ti offre solidarietà e consolazione per ogni sbaglio ormai commesso, è comodo e rassicurante

Ma il prezzo che devi pagare per questo è molto, troppo alto
si chiama DIPENDENZA, ovvero un  indebolimento del proprio Io, un lasciarsi andare che  porta a commettere maggiori errori ed un allontanamento dalla propria forza, quindi dalla propria felicità.

L'errore sta nell'identificare la vita felice con la vita insieme agli altri, 
 affidare ad altri il tuo vivere felice.

Riduci la tua dipendenza!

Specialmente se questa dipendenza risulta eccessiva, non ti adagiare ma vivi. 
Anche se c'è da combattere e da soffrire, affronta tutto da protagonista. 

Gli altri non devono essere la tua vita, le tue aspirazioni, 

i tuoi soli interessi. 

Devi essere tu, esclusivamente tu, autonomamente tu, la base della tua felicità. 

Gli altri devono essere soltanto l'altezza.

Non far DIPENDERE DAGLI ALTRI IL TUO VIVERE FELICE! non farlo dipendere dal loro umore, dalla loro buona giornata, dalla loro voglia di dedicarsi a te.
Renditi indipendente! E la tua vita prenderà una fantastica direzione.

È sempre in ottima compagnia chi sta bene con se stesso.


Ridurre la dipendenza sociale

Identico discorso per chi non riesce a far nulla da solo ma cerca continuamente la compagnia di amici per ogni occasione, che hanno timore di stare sole, di camminare da sole, di partire da sole, andare a cinema da sole, ecc.

E così cerca compagnia, buona, meno buona, cattiva, purché sia compagnia. Ingannando se stesso, inventa di tutto pur di stare in compagnia.

Grande errore! anche perché il senso di solitudine sarà avvertito ugualmente, ancor più se, per affannarsi a cercare compagnia qualsiasi, si frequentano persone di scarso valore e con le quali si è instaurato un rapporto vuoto
(compresa la superficialità di rapporti nati sui social network, quella che mira alla quantità invece che alla qualità), diventi una persona vuota, nulla ti rimane fra le mani e nella forza del tuo essere. 

Non t'affannare quindi ad avere tanti "amici". Impegnati invece seriamente a costruire una sola, grande amicizia, un rapporto pieno, vero, altamente gratificante con l'unica persona che realmente rimarrà sempre con te: tu.  Il tuo unico miglior amico. Impegnati a conoscere te stesso e a costruire con te un ottimo rapporto. 

Non lasciarti impaurire dalla solitudine. Non considerarla neppure un condizione di emarginazione forzata: "Gli altri non mi vogliono e mi lasciano con la mia solitudine. Se non ho compagnia vuol dire che sono una persona di poco valore, una persona scartata dagli altri"

Scegli la solitudine di tua iniziativa, qualche volta. In modo che quando devi subirla non avvertirai fastidio. Così facendo ridurrai la dipendenza sociale. E aumenterai la tua felicità.

E sarà un bel vivere perché non è solo chi è solo, ma chi si sente solo.


Evitare l'indipendenza nevrotica.

Un difetto peggiore della dipendenza è l'indipendenza a tutti i costi
La dipendenza equilibrata è condizione naturale e matura,  è necessaria,  è da accogliere, da accettare poiché nessuno è mai completamente indipendente e riuscire anche a star bene con se stessi senza compagnia è sano; 

l'orgoglio, la testardaggine di non aver mai bisogno di nessuno, di non dover mai chiedere  aiuto e di poter fare a meno di tutti, è sinonimo di rigidità mentale, di chiusura nevrotica, non è un comportamento maturo e sano

Non voler chiedere mai quell'aiuto  Dipendenza _ su Andare-Oltre.com - Opera di Alfredo Troisi

 che parte dall'impressione di porsi ad un livello inferiore, di debolezza, di sottomissione, di sentirsi stupidi a non cavarsela da soli, quindi di rinunciare a priori all'apporto degli altri, diventa un male peggiore e ti blocca. 

Cerca di stare bene senza compagnia e magari senza affetto. Ma non rinunciare alla compagnia e all'affetto. Nessuno può essere completamente indipendente.

Il tuo chiedere per effettivo bisogno (lasciando da parte il falso orgoglio) favorisce la costruzione di ottimi e poco dipendenti rapporti.

Accetta serenamente la dipendenza che non puoi evitare!  la naturale dipendenza.

Chi, per orgoglio, non cerca mai gli altri alfine perderà se stesso.

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La vita è libertà in se stessi, 
è essere liberi da dipendenze affettive e sociali, da prigionie psicologiche e morali

Medita sul modo migliore di condurre la tua vita. Troppo facilmente lasci che altri la conducano per te. 

Abbandonare con coraggio la comodità di farti coprire le spalle sempre, è un gran vantaggio che supera di molto il malessere in cui ti ritroverai dopo, nel tempo o subito dopo 

(anche perché alla resa dei conti delle situazioni sempre soltanto con se stessi ci si ritrova, si è in compagnia soltanto di se stessi alla fine dei vari piccoli e grandi capitoli della vita)

devi  riflettere ogni volta che ti si offre la comoda occasione  di lasciare a riva le tue responsabilità.  È affrancarsi. E' poter fare (più che è possibile) ciò che piace, quando piace. e come piace. E poter dire no quando si vuol dire no, e si quando si vuol dire si.

Ma per arrivare a un tale grado di libertà, devi combattere la tua insicurezza che ti costringe a chiuderti dentro la prigione della dipendenza. 

Perché quando nella vita c'è molta dipendenza, c'è poca vita.

Vive felice chi riduce la sua dipendenza, chi non è costretto dagli altri a fare ciò che non gli va.
Ma ancora più felice vivi colui che non è costretto da se stesso.


Fonte: libro di Omar Falworth "Conoscersi Accettarsi Migliorarsi"


*§* 



Altro in "Psicologia" su Andare Oltre:  

Ciò che le parole non dicono. Il linguaggio non verbale involontario

Sai ascoltare ?

Padroni della nostra felicità


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2024/01/06

Il nuovo muro, quello dell'indifferenza


L'installazione di Pierluigi Monsignori Potsy "Il muro dell'indifferenza"

“Con la  caduta del Muro di Berlino, abbiamo abbattuto muri di dolore 

ma siamo comunque riusciti ad erigerne altri

sono i muri dell’indifferenza, che creano isole di indifferenziata,  

a galleggiare negli oceani”.


"THE WALL OF INDIFFERENCE"


 Plastic Food Project

Dal crollo del Muro di Berlino, alla libertà politica, intellettuale, morale e civile, di un'Europa libera e democratica; un'Europa che dopo aver realizzato i sogni e le speranze di intere generazioni, si trova oggi una nuova società che la osserva alle porte.
I suoi confini si sono dilatati.

L'onda dell'esistenzialismo moderno, preme oggi con le masse di popolazioni diverse che camminano lungo antiche tratte d'immigrazione.
Il muro che divideva l'Est e l'Ovest, dando un ordine geografico, apparente e meschino, non esiste piùI segni del dolore e della pazzia umana sono ancora visibili e tangibili nel tratto storico del Muro di Berlino, quello che dovrebbe insegnare il valore di libertà.

Nuovi muri sembrano essere sorti dalle sue macerie: muri di fili spinati tendono a fermare i popoli, proprio quando i popoli hanno compreso l'importanza della libertà, la fame della pace, il bisogno di serenità, che un'Europa unita e libera insegnava.
Serenità in campi ai limiti delle rotaie dei treni che portano merci al lato ricco del mondo.

Il muro di cemento è oggi diventato un muro di rifiuti: il rifiuto della storia, della società, dell'individuo.
Nuovi muri dividono i popoli; e un nuovo continente è ormai sorto dalle acque dell'oceano: si chiama Indifferenza. Nato proprio dalla nostra incapacità di comprendere le proporzioni del danno che irreparabilmente abbiamo creato ai danni del nostro ecosistema.
Il muro di Berlino torna ad essere di una sconcertante attualità, riuscendo quasi a moltiplicarsi con la nascita di numerosi muri in Europa, non solo a proteggere i confini: sono i muri dell'indifferenza.

Per abbattere questi nuovi muri, serve una socio-eco-consapevolezza tutta nuova, a livello mondiale, e forte in ogni individuo.
Come afferma l'artista: per creare muri di rifiuti, noi sfruttiamo i paesi di quelli che oggi sono i nuovi migranti verso l'Europa; per questo i migranti sono un nostro problema, proprio come i muri di materiali di rifiuti che quotidianamente creiamo.

Plastic Food Project, pone l'attenzione della società verso i rifiuti che getta; riesce a darci la vera entità del valore di ciò che quotidianamente gettiamo, nel nostro usa e getta quotidiano.
Questo il senso ed il significato dell'installazione di Pierluigi Monsignori Potsy, attraverso il suo Plastic Food Project.

"The Wall of Indifference" di Pierluigi Monsignori


*** 

Articolo su tuttoggi.info - il giornale dell'Umbria: 
 “The wall of the indifference” di Monsignori Potsy presentato a Ecomondo
L'artista umbertidese alla fiera di Rimini con il suo nuovo progetto in collaborazione con Revet


***

 (..) le plastiche miste  sono la frazione da sempre 
più difficile da riciclare, 
ritenute da alcuni non riciclabili, un po’ come in passato si temeva 
che il muro di Berlino fosse impossibile da abbattere. 
Abbattiamo i muri del pregiudizio riciclando il plasmi e diffondendo The wall of indifference”

                                                     
 Foto:  Ecologia in Europa. Lituania. 
Plastic Food Project in collaborazione con UUD Erasmus+



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Altro articolo in "Ambiente - Ecologia" su Andare Oltre












2023/12/25

Visioni di pace, di pace quotidiana .. e di pace ingiusta

 Poesia come modo unanime e secolare per infondere  pensiero e volontà di pace. Quattro brevi poesie dedicate alla pace 

ma anche una considerazione "oltre" di Fabrizio De André circa una pace ingiusta, 
una  "pace orribile" che nasconde una guerra quotidiana .. 

Quindi urliamo, facciamoci sentire, scriviamo della pace,.. ma combattiamo anche una pace peggiore di quella che si manifesta come evidente stato di guerra. 

E infine, siamo realmente e quotidianamente dei sostenitori del senso e del Credo di pace??  
☮☮☮Poesie sulla Pace _ Andare-Oltre.com ☮☮☮


da Trilussa, "La pace"

UN OMO APRÌ ER CORTELLO E DOMANNÒ A  L’OLIVO:
"TE DISPIACE DE DAMME UN RAMOSCELLO SIMBOLO DE LA PACE?

"NO… NO…- DISSE L’OLIVO - NUN SCHERZAMO.
PERCHÉ HO VEDUTO, IN PIÙ D’UN’OCCASIONE,
CH’ER RAMOSCELLO È DIVENTATO UN RAMO
E ER SIMBOLO UN BASTONE.

*§* 

 da Gianni Rodari, "Promemoria"

Ci sono cose da fare ogni giorno:

lavarsi, studiare, giocare,  preparare la tavola, a mezzogiorno.

Ci sono cose da fare di notte:

chiudere gli occhi, dormire, avere sogni da sognare, orecchie per sentire.

Ci sono cose da non fare mai,

né di giorno né di notte né per mare né per terra:

per esempio, LA GUERRA.

*§* 

Poesie sulla Pace - immagine 2 _ su Andare-Oltre.com

*§* 

 da Li Tien Min, "La Pace"

Non importa chi tu sia,

uomo, donna,

vecchio o fanciullo,

operaio o contadino,

soldato, studente o commerciante;

non importa quale sia il tuo credo politico

o quello religioso

se ti chiedono qual è la cosa

più importante per l’umanità,

rispondi

prima

dopo

sempre: la pace!


*§* 

da Talil Sorek,  "Ho dipinto la  Pace"
(famosa poesia scritta dalla giovane israeliana appena dodicenne durante un breve ma devastante conflitto armato nel 1973 tra Israele, Egitto e Siria, ..quel tipo di guerre che non hanno mai una fine.. Per questa poesia Talil Sorek vinse un premio nel 1975)

Avevo una scatola di colori

brillanti, decisi, vivi.

Avevo una scatola di colori,

alcuni caldi, altri molto freddi.

Non avevo il rosso

per il sangue dei feriti.

Non avevo il nero

per il pianto degli orfani.

Non avevo il bianco

per le mani e il volto dei morti.

Non avevo il giallo

per la sabbia ardente,

ma avevo l’arancio

per la gioia della vita,

e il verde per i germogli e i nidi,

e il celeste dei chiari cieli splendenti,

e il rosa per i sogni e il riposo.

Mi sono seduta e ho dipinto la pace.


Poesie sulla Pace - immagine 3 _ su Andare-Oltre.com

*§*  

dai diari di  Fabrizio De André che scrive di una versione  ingiusta della pace: 

“Operazioni di “polizia” perché il mondo sia in pace: attenzione però che non sia una “pace terrificante”. Anche gli schiavi che costruirono la Piramide di Cheope erano in pace, essi erano più o meno pacificamente tenuti in vita per lavorare. Credo che chiunque di loro avrebbe preferito una guerra con il rischio della morte, piuttosto di quella orribile pace.

Il fatto è che tutti desiderano essere ricchi, e mettiamoci in testa che i ricchi non possono esistere, se contemporaneamente non esistono i poveri.

Il problema va quindi al di là della pace e della guerra. Certo, è preferibile la pace, ma ad una pace ingiusta si può preferire una guerra, soprattutto quando una pace ingiusta produce in definitiva gli stessi effetti di una guerra: per esempio la morte per indigenza di intere popolazioni.

Fabrizio De André - Dall'archivio dei suoi diari, 
il  libro 
edito da Mondadori  “Sotto le ciglia chissà” 

*§*§*§*

Aggiungiamo l'importanza del NOSTRO personale SENTIRE ed AGIRE :

 è assurdo ed incongruente volere la pace senza poi averla chiara nel proprio animo, senza praticarla giornalmente nell'educare i figli, i giovani, senza applicarla nel proprio agire e nel proprio ambiente di relazioni di qualsiasi genere. 

Se siamo in arrogante competizione continua, in lotta dentro di noi e con gli altri, se ricalchiamo i modi e gli obiettivi di una nazione che ne assalta, calpesta, sfinisce e distrugge un'altra; se maltrattiamo fisicamente ma anche psicologicamente ,..!! (umano o animale che sia);  
se non abbiamo superato molti dei nodi interiori che ostacolano un vero sentore di pace dentro e fuori di noi, 
non abbiamo in noi la pace e non possiamo parlarne in verità totale, darne esempio, protestare ed insegnarla. 

Chi non è in pace con sé stesso, sarà in guerra con il mondo intero. 
Mahatma Gandhi

La pace viene da dentro. Non cercarla fuori. 
Buddha

e, nella pratica, 

Pace interiore è quando ciò che dici, ciò che pensi, ciò che fai, sono in perfetta armonia. 
Mahatma Gandhi


Quindi dobbiamo assolutamente  tramutarci in veri sostenitori della pace partendo dal nostro intimo e dal nostro quotidiano per poterci definire tali, attraverso l'affermazione spesso spesa a vuoto "io sono per la pace!


☮☮☮☮☮☮☮☮☮



Guarda, forse ti può piacere anche l'articolo:  
La pace non è mai un concetto superato - Considerazioni, soluzioni, Street art, musica, ..







2023/12/09

"Dedicato", e lascia che sia così.. - Ivano Fossati testo

 

Ivano Fossati - "Dedicato" - su Andare-Oltre

.. A chi ha paura, a chi sta nei guai, a chi si guarda nello specchio e da tempo non si vede più , ai balordi come noi, ai dimenticati, a chi capisce quando il gioco finisce e non si butta giù, ..dedico in questo articolo "Dedicato", il brano scritto da Ivano Fossati nel 1979 per Loredana Bertè , una ballata diretta, appassionata, dolce e tormentosa nello stesso tempo. 

Autore ma anche interprete d'impatto forte,  i successivi testi di Ivano sono molto profondi e complessi (ottimo materiale di riflessione, qui su Andare Oltre, per altri articoli che verranno ), contenuti che fanno di lui uno dei migliori autori italiani in assoluto nel panorama musicale. 
 
 "Dedicato"

Ai suonatori un po' sballati

Ai balordi come me

A chi non sono mai piaciuto

A chi non ho incontrato

Chissà mai perché?

Ai dimenticati

Ai play-boy finiti

E anche per me.

A chi si guarda nello specchio

E da tempo non si vede più

A chi non ha uno specchio

E comunque non per questo

Non ce la fa più

A chi ha lavorato

A chi è stato troppo solo

E va sempre più giù.

A chi ha cercato la maniera

E non l'ha trovata mai

Alla faccia che ho stasera

Dedicato a chi ha paura

E a chi sta nei guai

Dedicato ai cattivi

Che poi così cattivi

Non sono mai.

Per chi ti vuole una volta sola

E poi non ti cerca più

Dedicato a chi capisce

Quando il gioco finisce

E non si butta giù.

E questo schifo di canzone

Non può mica finire qui

Manca giusto un'emozione

Dedicato all'amore

Lascia che sia così

Ai miei pensieri

A come ero ieri

E anche per me


La VERSIONE ORIGINALE di Ivano Fossati 




Qui una versione di Ivano    LIVE 1981

Una videoclip  con Mia Martini :
"Dedicato" interpretata dal vivo da Mimì in chiave acustica voce e chitarra che amichevolmente lei suona dimenticando anche un poco le parole del testo :))




 e nella versione dalla ruvida ed unica voce blues  di Loredana 



*§* 

 Ivano Fossati, genovese,  ha scritto moltissimo e testi di pregio anche per altri artisti.

 Di lui elenco qui  Smisurata preghiera ( con Fabrizio De André), La costruzione di un amore ('81) , La mia banda suona il rock ('79) , I treni a vapore  ( '92 Per Fiorella Mannoia), La pianta del tè ('88), Jesahel  ('71), Naviganti ('93 per Bruno Lauzi), Pensiero stupendo ('78 scritta per Patty Pravo), Vola (scritta per Mia Martini nel '79), Di tanto amore ('79) , Carte da decifrare ('93) , Un'emozione da poco ('78 per Anna Oxa) , Non sono una signora  e  Traslocando ('82 per Loredana Bertè) Oh che sarà ('89  per  Chico Buarque de Hollanda) , .. 
Un vasto elenco la sua produzione, questo è  soltanto un piccolo riassunto che potrete approfondire in questa discografia   o su  Planando 




2023/11/10

Creare le situazioni che desideriamo

Creare ciò che desideriamo comporta scelte
Le scelte possono creare in noi dualismo, problemi o dubbi  che ci "costringono" a trovare la soluzione più giusta e adatta a noi. 
Di certo ogni problema ha intrinseca la propria soluzione, o alcune differenti soluzioni, 
ma nel momento in cui decidiamo (dopo esserci fermati a meditare in piena calma a tu per tu con noi stessi), cresciamo ogni volta, ci sentiamo più sicuri, migliori, più forti, più determinati, pieni di fiducia in noi stessi e pervasi dalla soddisfazione per aver chiarito in noi l'obiettivo da seguire (o il reale effettivo desiderio).  

Dopo questa scelta è il momento di partire con l'azione e di  perseverare in quella direzione senza tentennamenti

L'atteggiamento da adottare è sicuramente quello positivo anche nel momento in cui ci rendiamo conto della fatica e degli ostacoli che dovremo superare; un atteggiamento tenace che conosce bene il metodo per arrivare all'obiettivo finale, alla situazione che abbiamo desiderato e voluto realizzare. 

Bandire il lamento, il ripensamento, le scuse e giustificazioni, il lassismo, l'indulgenza verso noi stessi; 
in questo processo creativo della situazione che vogliamo realizzare, ci sosterranno il  focalizzare e visualizzare il risultato, il pensiero positivo, la volontà, la presa di coscienza che siamo liberi di attuare il raggiungimento del nostro fine; 

zittire e superare le paure  mantenendo saldo quel pensiero propositivo verso la meta, guardare oltre le abitudini e lo schema mentale acquisito e radicato in noi, elaborare strategie per mettere in pratica le nostre azioni, con filosofia e serenità mantenere la fiducia in noi stessi coscienti che il risultato dipende esclusivamente da noi  e dalle nostre azioni,  
concentrarsi sul da farsi ..  e farlo!  

Attivarsi superando i freni mentali, alzarsi ed agire, non  esiste altro modo per concretizzare il nostro domani.  

I problemi si dissolveranno. La meta sarà raggiunta.

Creare le situazioni che desideriamo _ Immagine: opera di Alfredo Troisi _ Andare-Oltre.com
Opera di Alfredo Troisi


**§**

Facciamo nostri alcuni pensieri  che possono aiutarci  a tener duro nel  creare le situazioni che desideriamo.

"Se qualcosa non ti piace, cambiala. Se non puoi cambiarla, cambia il tuo atteggiamento.  Non lamentarti."   -  Maya Angelou

"È nel momento delle decisioni che si plasma il tuo destino" - Anthony Robbins

"Il segreto della felicità è la libertà, il segreto della libertà è il coraggio." -  Tucidide

"Niente è davvero difficile se lo si divide in tanti piccoli pezzettini." - Henry Ford

"Cadere non è un fallimento. Fallimento è rimanere là dove si è caduti." -  Socrate

"La vita è per il 10% cosa ti accade e per il 90% come reagisci." -  Charles R. Swindoll

"C’è una forza motrice più forte del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: la volontà."  - Albert Einstein

"La concentrazione è il motivo per cui alcuni atleti sono migliori di altri." -  Edwin Moses
Creare le situazioni che desideriamo _ Immagine: opera di Alfredo Troisi _ Andare-Oltre.com
Opera di Alfredo Troisi
"Esiste un’isola di opportunità all’interno di ogni difficoltà."

"Se qualcuno ti dice che non puoi farcela, quella persona ti sta mostrando i suoi limiti, non i tuoi." 
"Se perdi qualcuno ma trovi te stessa hai vinto." - Anonimo

*§* 

“Pensare è facile, agire è difficile, e mettere i propri pensieri in pratica è la cosa più difficile del mondo.” 
sosteneva Gothe,
ma è l'unica via per noi e per una vita soddisfacente;

così come suggerisce  Rita Levi - Montalcini
“Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi.”

..anche e in primis a se stessi.



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Altro in "Benessere interiore" su Andare Oltre: 

Troppo soli e troppa socialità




 



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